Diario di bordo

Bisogna saper litigare almeno quanto amare. Non importa quanto vi piaccia mangiare quella cosa, quel posto, quello sport, quel passatempo o quel film, non importa quante affinità o diversità abbiate, dovete litigare nello stesso modo o tutto salterà per aria. Negli anni ho capito anche l’importanza del confronto, dello scontro, del litigio, dell’incazzatura. Ho capito quanto possono far male le parole ma ancor di più i silenzi. I silenzi sono il veleno che entra nella fessura e ora dopo ora frantuma ciò che di più bello c’era. E non c’è antidoto a tutto ciò. Tu puoi provare a mettere il cuore sul tavolo ma chi non sa litigare sempre con un silenzio ti pagherà e contaminerà il tuo amore. Per chi vi guarda da fuori sarà il film già visto, e tu non capirai;  credevi che fosse tutto nuovo e unico senza sapere che eri solo la nuova Bond Girl, che facevi parte della solita commedia, del solito cast di attori annoiati e disillusi e come da copione morirai in modo tragico e assurdo.  Tutto per

Ti aspetto ogni anno con trepidazione e tu non mi deludi mai, arrivi sempre Dicembre mio. Chissà se tutti amano il proprio mese di nascita come lo amo io, chissà se i dodici mesi che ognuno deve aspettare pesano come i miei dodici, ma non credo, del resto il mio è l'ultimo mese e devo vedermi sfilare tutti i mesi dal primo all'ultimo prima che lui torni di nuovo e tutto nuovo, da me. Vivo questa cosa dell'attesa di Dicembre da quando sono piccola, da quando passavo il mio tempo con i nonni, e i nonni si sa, probabilmente mi dicevano: "Erica il tuo mese", e da lì sono cresciuta con l'idea che fosse per davvero TUTTOMIO. Questa idea del tuttomio credo si sia un po' allargata a macchia d'olio, giusto nell'ultimo decennio l'ho un attimo ridimensionata e confinata. Ricordo che quando scoprivo che qualche altro bambino era di Dicembre, lo segavo dal gruppo. Onesta. Poi ho incontrato Ale, che non solo è nata nel mio mese e due giorni dopo di me, ma co