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Visualizzazione dei post da luglio, 2021

31 luglio “Bentornata un cazzo!”

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Sono sempre felice di tornare a casa, ai miei ritmi, ai miei amori, ai miei colori, alla mia cucina, ma questa volta avevo trovato altri ritmi, altri colori e andavo al ristorante. Non ho avuto il famoso “mal d’Africa”, mai, neanche quando ho fatto il safari, questa volta invece mi è venuto il “mal d’Isola”.  Come dice Paola, quello è un piccolo mondo, puoi scegliere di uscire o puoi scegliere di restare lì dentro, io ho optato per la seconda. Poche persone, ben distribuite, sceglievi tu chi vedere e a che ora, c’erano il mare e la montagna, la pace e la pace. Quelle poche volte che sono dovuta uscire per fare la spesa, non vedevo l’ora di rientrare, una grande ed esclusiva comfort zone. Quando lunedì mi chiederanno se ho visto quello o quell’altro dirò si a tutto, mentendo.  Per quanto riguarda gli amori, che dire, Otto l’ho recuperato ieri sera tardi, due erano con me, anche se in realtà non mangiavamo neanche assieme, e l’altro sempre per mare. Forse sarei stata contenta se ci fosse

Vacanze

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 Mi sono addormentata sotto il sole e mi sono svegliata dentro il temporale. Potrebbe sembrare il titolo di un romanzo copiato a qualcuno e quindi vorrei aggiungere che mi sono addormentata a bocca aperta. Ecco questa sono più io. A volte penso che potrei essere molto più affascinante se solo scherzassi meno e fossi più seria e composta. Ma sarei un’altra.  A volte ci riesco, specie se le persone che ho attorno non mi piacciono molto, specie se non c’è quel grado di confidenza che mi permette di togliere maschere e mascherine. Limitare i movimenti e le parole per me è tante volte un rifugio. Se taci non sbagli, se non ti muovi non ti fai male e nessuno ti può scalfire. Ma poi, perché stare lì a fare la statua?! “Alzati per l’amor del cielo, alzati e cerca le tue parole ed i tuoi gesti”, così mi dico.   Dopo questa rapida considerazione dovuta sicuramente ad una esposizione eccessiva al sole, devo dire che qui va tutto bene. Ho conosciuto persone che mi piacciono molto, bevo qualche gin

Vacanze

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 Questa mattina nella mini spiaggia non c’era nessuno, eravamo solo le onde ed io. Guardavo le barche passare, mi soffermavo su ogni barca a vela e ti pensavo, poi mi sono ricordata che quest’anno comandi un motoscafo. Dall’ombra dell’ombrellone ho scritto quanto segue. Ciao  Qui si perdono i giorni, già a me manca qualche giovedì, pensa te come mi ridurrò a casa.   Capisco però che oggi potrebbe essere sabato, o domenica, dalla mancanza che ho di te. Infatti se la testa perde colpi, il cuore non perde battiti, lui lo sa che noi ci saremo visti e lui aspetta. Questa attesa non colmata arriva a me come mancanza. È semplice. Basta ascoltarsi e quando fuori non ci sono rumori che distraggono, è un piacere farlo e interpretarlo a seconda di ciò che vogliamo sentire.  È così.  Quindi ora sai che ti penso anche in vacanza ed ho anche pensato che quando riuscirai a venire,  porterò anche Otto. Mi rattristo quando penso a lui, vorrei chiamarlo e rassicurarlo, spiegargli perché non l’ho portato

Vacanze

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Oggi mi sono ricordata di quanto mi piacciano i tuffi, di quei secondi di immersione e risalita, l’impatto con l’acqua, un abbraccio se fai per bene. Tra paura ed emozione non senti neanche il freddo e fatto  il primo è andata, il più è risalire senza graffiarsi, senza tagliarsi. Gli scogli son bastardi.  “Mamma stai attenta”, così mi avete detto. Io sono sempre attenta e piuttosto cauta, ma oggi il richiamo del mare da quel punto preciso della scogliera è stato irresistibile. E dopo aver constatato che pericoli non ce ne erano, via libera al coraggio e ai coraggiosi.   È un attimo da Erica ad  Eroica, infondo c’è solo una o di oca in più. Mi guardavate stupidi e quasi orgogliosi, forse la o è più da orgoglio che da oca.  Vi amo bestioline coraggiose. 

Vacanze

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 La cosa più bella da perdere sono i giorni.  Devo riflettere qualche secondo per capire che numero abbia questa giornata e soprattutto a quale giorno della settimana appartenga. Avrei tante cose da raccontare ma ne sono un po’ gelosa e uso la scusa di non avere tempo. Siamo noi tre, non eravamo noi tre da tempo, in vacanza intendo. All’inizio questa cosa mi ha un po’ spaventata, ha riaperto anche qualche ferita ma subito richiusa. Siamo arrivati sull’isola ieri mattina ed il verde ed il blu ci hanno dato il benvenuto.  A presto 

20 luglio

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 Vorrei essere una di quelle donne che ci mette cinque  secondi a fare le valigie, che apre gli armadi e tack,  due cose a caso, le tira in una borsa e via. Io ci metto settimane, sono maniacale, vorrei mollare ma la mia testa funziona così.  Tutto inizia almeno 15 giorni prima della partenza, tutto ciò che di papabile potrebbe servirmi finisce in lavatrice. Gli ultimi giorni mi presento in ufficio con capi improponibili, capi che appunto non verrebbero mai con me in vacanza. Lavo di tutto: borse, scarpe, ciabatte, zaini, pinne, stole, bracciali, elastici per capelli, tutto deve essere pronto per poter essere scelto. Fino alla fine voglio poter scegliere, quindi non solo lavo ma stiro cose che nel quotidiano avrei solo piegato.  Ovviamente studio i look, ci ragiono un minimo in modo da non portare cose troppo simili o troppo diverse, guardo anche il meteo ma raramente ci capiamo. L’anno che ero stata leggera in montagna ad agosto abbiamo beccato la neve; i giubbotti li abbiamo comprati

19 luglio

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 Oggi mi si è rotta per la seconda volta la mia tazza preferita, l’avevo lasciata nel lavandino e sbadatamente con un tegame gli ho staccato il manico. È una porcellana antica, inglese, molto grande, ci sta tanto te verde e tanto cappuccino. Me l’ha regalata Giovanna per i miei quarant’anni, l’ho da poco infatti, solo tre anni, ma è diventata da subito la mia tazza preferita.  Oggi ho capito che a parte la candeggina dovrebbero smettere di vendermi anche l’Attak, ogni volta un casino. Mi incollo un po’ di pelle, mi cade una goccia suo piano in marmo, incollo storto, non incollo ma creo croste e così via. Forse con la candeggina ho fatto anche danni peggiori.  Mio nonno, Alvaro, detto Eno, era il mago degli incollamenti. Io non so come facesse con quelle dita ciccione e tozze a fare dei lavori chirurgici di quel tipo. Ogni volta che si rompeva qualcosa, qualsiasi cosa, tu la portavi da lui e non era più rotta. Tutto quello che si poteva aggiustare, non solo incollare, il nonno lo aggius

18 luglio

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Poi dico che sono stanca, per forza, vado a letto tardi e mi sveglio presto. E dormire è importante, se non si dorme abbastanza si è stanchi, suscettibili, poco performanti e antipatici. Ho riletto gli ultimi post e devo dire che è più che evidente che all’appello manchino ore di sonno.  Mi lamento abbastanza, sono piuttosto pesante e per un niente vado giù, è uno dei miei limiti, come dice Bersani, chi gliel’abbia detto non lo so, ma è così.  Ho giusto Ale che mi sopporta in questo mio frullo di cazzi e mazzi.  Prima mi hai detto che Ettore questa notte ha avuto paura dei tuoni e che hai cercato di tranquillizzarlo:  siete andati un po’ in cucina, avete acceso le luci, bevuto un bicchiere d’acqua, ma non c’è stato modo di rassicurarlo e così siete rimasti svegli fino alla fine del temporale.  Ancor prima di sapere questo, quando mi prendevi in giro in merito al vaccino, e volevi sapere in caso di stiramento di cuoia cosa ti lasciassi, la mia risposta dal profondo del cuore è stata:  “

17 luglio

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Da qualche giorno sono molto stanca, per ora ho la scusa vaccino, vedrò cosa inventarmi più avanti. Ho dei tempi di recupero davvero lunghi e sto accumulando spossatezza, intorpidimento e palpitazioni, questo non è bello per niente.  Sarà che mi sveglio presto, ma mi piace così,  i miei coinquilini se la dormono e ho la casa tutta per me. Ho scoperto che quando vado a letto fanno dei piccoli party in soggiorno; questa mattina ci ho trovato bicchieri, piatti, vasetti di yogurt e anche la vaschetta di lamponi che mi aveva dato Laura, appena raccolti. Dovrò mettere un lucchetto al frigo e  lasciare istruzioni precise ad Alexa in merito.  Oggi hanno meno pace del solito, e portane uno qui e uno lì e vai a riprendere quello e passa dall’amica di quell’altra, io non ne ho da spendere e ho già cambiato il programma più volte continuando a togliere roba da fare. Hanno suonato il campanello due volte, una volta era Amazon e una volta il vicino. Entrambe le volte ho sperato fosse una sorpresa di

16 luglio

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 16 luglio, sedici ore con te. Faccio fatica a mettere in fila i pensieri. Ora sono a casa, davanti alla finestra, c'è un bel vento fresco che entra e mi si appoggia sulla faccia bollente, il vaccino questa volta si fa sentire. Ieri quando sono arrivata ero agitata e anche molto stanca. Tutto il casino fatto per raggiungerti, ribaltare un giorno, scambiare appuntamenti, incastrare pezzi di vita, chiedere favori per Otto, chiedere aiuto per i ragazzi, e io odio chiedere. Chissà se tu riesci a vedere dal tuo punto di vista, il mio. Volevo quasi prerarmi qualcosa d'amore da dirti, ma non stavo nella pelle per l'emozione, avevo  solo voglia di abbracciarti ed essere abbracciata. Ci hai pensato tu,  non ho fatto in tempo a scendere dalla macchina che dal balcone mi hai rimproverata per il parcheggio. Indossavi la maschera del burbero rompipalle ma per fortuna ci ha pensato Ettore a farmi una super festa, lui non ha paura di mostrare i propri sentimenti. Ci sono voluti forse 45 s

15 luglio

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L’amore in presenza ci viene benissimo, per la DAD dobbiamo lavorarci.  Se per la d.a.d. ci vuole grandissima maturità e coerenza, per l’amore a distanza sono richieste alte dosi di pazienza e fiducia. A noi forse ci hanno messo in DAD troppo presto, non avevamo ancora basi salde su cui costruire ma appena torneremo in presenza chiariremo ogni dubbio.   L’importante, sia nella d.a.d., che nella DAD, è non dire “si, ho capito” se non hai capito, allenarsi, provare e riprovare e ripetere ad alta voce.  E copiare, copiare non serve a niente.   

14 luglio

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Sarà stato il temporale, sarà il tempo incerto che mi toglie le certezze, sarà che ci sono giorni in cui sono più frangibile di altri, sarà, ma oggi ho queste lacrime che mi si fermano in gola e  non so se deglutire o starnutire.  Oggi è una giornata grigia, molto grey senza Mister.  A volte vorrei un cestino pieno di parole dolci da spalmare sul pane, altre penso che quel carattere forte mi faccia sentire meno la mancanza.  Io sono la donna che deve chiedere sempre: rassicurazioni, spiegazioni, azioni. Dall’altra parte c’è l’uomo che non deve chiedere mai, l’uomo che non  ha bisogno di nessuno. In questo “nessuno” ci sono anche io.  E così mi basta un bicchiere per affogare e mi dimentico di amare.     Ci sono giorni in cui si ha davvero bisogno di una protezione, una 50+ da spalmarsi ogni mezz’ora. Qualcosa che ci protegga dalle distrazioni altrui, dalle non curanze, dalle dimenticanze, dalle superficialità, dai raggi, dalle vibrazioni negative, una corazza  waterproof.   C’è chi non

13 luglio

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    Arriva il temporale.  Alle prime avvisaglie spalanco finestre, blocco porte, creo correnti, silenzio tutto. Puoi vederlo anche tenendo gli occhi chiusi.   Il vento forte tra gli alberi, i tuoni, il rumore della pioggia, il suo profumo.  Il petricore si fa strada come pioggia tra le crepe del terreno. Poi apri gli occhi e vedi che non vedi, è tutto sfuocato, sfumato, bagnato.  Vorrei dire di aver  chiuso i finestrini della macchina ma non è così.   Otto odia la pioggia.  Camilla preferisce il sole.  Giulio ha riempito la vasca, si è messo il costume, gli occhialini e chiede un euro per entrare nella sua piscina. Onesto. 

12 luglio

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Ieri era il compleanno di mia nonna, non so quanti anni avrebbe compiuto ma so che non la vedo da 13 anni. In questi giorni vado a letto con una sua camicia da notte, azzurra con fiori colorati, ricordo perfettamente quando la vedevo addosso a lei. Per fortuna a volte la sogno, ci parliamo, cuciniamo, perché altrimenti non so come farei senza di lei. Io auguro a tutti di avere o aver avuto una nonna come lei:  buona, premurosa, simpatica, tosta, non si faceva mica prendere in giro la nonna Giglio. Aveva un nome di un fiore, come me.  Quando penso a lei, penso di essere stata la bambina più felice del mondo, la più amata. Oh quanto mi amava la nonna: -sei il mio amore tu-, me lo diceva sempre, spero di averle detto “ anche tu”, almeno una volta.  Per anni sono stata pelle e ossa, da non credere, e mia nonna mi dava da mangiare ad ogni ora del giorno e della notte, e mangiavo, era tutto squisito, era bravissima a fare ogni cosa, ma io non ingrassavo. Mi ricordo lo sconforto quando mi pes

11 luglio

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 La domenica è il giorno in cui mi manchi di più. La domenica inizia a starmi di nuovo antipatica, dopo anni di mutismo eravamo tornate a parlarci ed ora, per colpa tua, ci sono degli screzi. È sempre colpa tua.  Le mie amiche mi dicono che sono fortunata che tu abbia questo lavoro in estate, che in estate ci sono tante cose da fare e che se tu facessi il maestro di sci sarebbe molto peggio. Ma non amo gli sport invernali e invece amo le serate estive e le avrei volute condividere con te. E poi le giornate sono interminabili in estate.  Dovrei aprire la mente e pensare che ad ottobre è ancora estate in parecchi posti, come mi suggerisce l’amico Ricc. Lui è sempre un grande ottimista, più per gli altri che per se stesso, ma forse siamo un po’ tutti così, lasciamo per noi  un freddo cinico realismo.  Ora vado a parlare con le zucchine, con la lavanda, con il tiglio e le melanzane, proverò a convincere tutti per una produzione di fine estate. 

10 luglio

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    Sabato mamma e figlia, non io e Camilla, a quest’ora probabilmente sarei al bancone del bar, ma Ale e Lù. Era da tanto che non vedevo la Lù e avevo proprio voglia di passare un po’ di tempo con lei, abbiamo tante cose in comune, dalle più banali alle più strane, la più importante, Alessandra. Appena mi ha vista mi ha detto: “ ti si sono rimpicciolite le tette! così stai proprio bene, a me le tette piccole mi piacciono moltissimo”, non che avessi chissà quali mine ma dimagrendo due chili può essere che ne abbia perso uno per tetta. Magari la pensassero tutti come lei.  Ale è davvero una brava figlia, io non sono così brava. Lei spesso mi dice che sono una brava mamma, e lei che mamma non lo è, si merita di sentirsi dire che è una brava figlia. Io ad esempio come figlia sono un po’ latitante, ho spostato tutto sul mio essere mamma.  In macchina mi sembrava di essere con Sandra e Raimondo, quello scherzare sul filo della serietà, l’essere taglienti e diretti ma sempre con un profondo

9 luglio

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Oggi ho aggiustato il racconto di ieri.  Scrivendo la sera, prima di addormentarmi, può capitare di scrivere solo con un occhio e con mezzo cervello. Credo di essere già abbastanza fortuna a riuscire a trovarmi questi dieci minuti serali per raccontare qualcosa e sopratutto ad avere sempre qualcosa da raccontare. Alcune volte mi piace tutto, anche la punteggiatura e non correggo una virgola, altre non riesco a capire nemmeno io cosa volevo dire e dove volevo arrivare. Ma chissà chi mi legge… A parte te, ovvio.  Prima pensavo che dovresti regalarmi quelle belle ciabattine che portano la tua iniziale, me le merito, lo dice anche Ruth ♥️Oggi ho pranzato da lei: come andare al ristorante ma puoi toglierti le scarpe e anziché pagare la puoi abbracciare. Fa delle cose buonissime e bellissime, è una maga. Metto la foto dell’antipasto in copertina di questo venerdì 9 luglio.  

8 luglio

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 Oggi è l’otto, tipo infinito solo un po’ più grassottello; ti ho abbracciato l’ultima volta  il 6 giugno, si fa presto a fare due calcoli, ma ci vuole tempo per tutto il resto.   Per rimanere in tema numeri stavo giusto pensando che a volte la matematica può diventare un’opinione. Nel caso dei figli ad esempio, dove 1 più uno può fare anche quattro, e nel caso dei gin tonic dove 2 più uno può fare anche sei! E a 6 succedono cose, si parla fitto,  si danno giudizi, si scambiano occhiate, si ride buttando la testa all’indietro, non ci sono mezze misure e si parla di misure. A sei, ti ricordi degli abbracci, delle strette di mano, dei baci, del “fammi assaggiare”, della voglia di ballare.  Ma il presente si fa sentire e la speaker continua a dire  “non ballate, fate i bravi oggi per divertirci tutti insieme domani”; ma qui il -domani- non arriva mai e nel frattempo ci dimenticheremo ancora degli abbracci, delle strette di mano, dei baci, del “fammi assaggiare” e della voglia di ballare. 

7 luglio

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Quando sei innamorato, qualsiasi canzone che tratti d'amore, ci fa apparire un volto. Tipo apparizione per i credenti, ma io non credevo più. Dopo tremila giorni è apparsa la tua faccia. Vuoi sapere che canzone era? Ti dico solo che ho chiamato l'imbianchino per dipingere di viola il soffitto della camera  prima del tuo rientro, prima che il soffitto non esista più e ci sia solo il cielo sopra noi. Ciao 

6 luglio

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 Tra il 17 febbraio, il nostro primo incontro, ed il 27 febbraio, il nostro terzo, ci abbiamo infilato un secondo appuntamento davvero bello. Ho una buona memoria, visiva ed olfattiva, ma lo scrivere gli accadimenti e le sensazioni vissute, mi facilita molto in questi miei flash back. Ovviamente potrò raccontare quando mi avrai firmato una liberatoria scritta con inchiostro e sangue, cioè mai. Chissà se ti ricordi bene tutto tu, a parte che ti sei mangiato tutte le seppie ai piselli, ti ricordi di quella coppia di ragazzi dietro di noi?! Lei era così dolce e attenta con lui, protettiva ed amorevole, e tu hai detto: “peccato che poi queste attenzioni finiscano”, - dipende dall'attitudine che uno ha realmente -, ti ho risposto, -non c’è una scadenza scritta su tutti -. Lo penso sempre anche se non sempre sono dolce, attenta, protettiva ed amorevole.  Quando il quotidiano mi assorbe e tante volte mi fa girare i pensieri in modo vorticoso, ripenso a quello che ti ho detto, vorrei esser

5 luglio

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 Tutti mi dicevano le stesse cose, “ma quando finisci il tempo, ma quanto ti manca, la luna, ah la pancia è ancora sù, hai la faccia gonfia, la pancia è scesa”.  Tua sorella è nata tre settimane prima, ed è ancora così, tu sei nato due settimane dopo, e forse sei ancora peggio. Quando hai visto che fuori era un casino e che Cami aveva preso la varicella hai pensato bene di prolungare il più possibile la tua permanenza nella SPA 5 stelle superior delux, che da lì a poco avresti chiamato mamma.  Sei nato di sabato pomeriggio tra onde alte e schiumose, forse da qui la tua passione per le correnti dei fiumi e per i cappuccini.   Su ig ho messo una foto a tua insaputa e ti ho scritto una cosa, so che non leggerai mai e nemmeno tua sorella. Ahhh Cami prima ho spazzolato Otto con la tua spazzola preziosa. Love “Tu che trovi il lato positivo anche in una doccia fredda, tu che non esci dal supermercato senza aver comprato un dolcetto per tua sorella, tu che vai a scuola senza zaino e hai una pa

4 luglio

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    Giulio cercherò di non infierire troppo perchè domani è il tuo compleanno e quindi sono già nella modalità nostalgia, ma possibile che un ragazzino con le tue capacità debba dire ottanta volte al giorno "che noia"? E' proprio vero che chi ha intelligenza intuitiva non ha quella pratica, tu e tua sorella ne siete la dimostrazione ed io sono semplicemente l'eccezione. Camilla in dieci minuti organizza party, gite, uscite, prende tram, navette, monopattini, si sposta trascinando con se amiche incoscienti, e tu te ne stai a lamentarti ore anzichè lanciare un SOS in una di quelle chat che hai, "chi c'è domani al mare che sono con quella rompi di mia mamma?" oppure, "domani piscina?", e ancora "raga venite a fare un giro in bici?". Invece te ne stai lì a nutrire la tua noia. Io caro Giulio per chiedere ad una mia amica se veniva al mare, dovevo prendere la mia biciclettina e andare personalmente a casa di una di queste perchè , o erano

3 luglio

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 La vita a volte va spiegata in cucina, e anche digerita.  Mettiamo caso che il tuo alimento preferito sia la pizza e che tu la possa mangiare tutti i fine settimana. Tu aspetti il week per gustarti la tua pizza, niente ti fa felice come la pizza. Poi succede che la pizza sparisce, sai che tornerà disponibile, ma ora al suo posto puoi mangiare dei piccoli Vol au Vent, anche tutti i giorni. All’inizio pensi, beh poteva andarmi peggio, e così ti riempi in modo compulsivo di questi soffici e croccanti salatini, alcuni hanno un piccolo würstel all’interno e altri addirittura l’insalata russa. Finisce che ne mangi tanti, troppi, e non sanno più di niente e a volte ti fa male lo stomaco. Allora smetti di mangiare, senza scioperare, ma inizi a ragionare. Al bisogno c’è sempre il francesino, che è tornato ad essere buono, ma se tu vuoi la pizza non devi ripiegare, devi solo aspettare e tutto avrà un sapore delizioso…squisito❤️

2 luglio

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 Quando fa molto caldo, come oggi, capita che la mente ti riporti ad un ricordo molto freddo, e anche il contrario. Oggi fuori c’erano quasi 40 grandi e dentro di me 38, la vespa che mi ha punto doveva avere qualche accidente e deve avermelo attaccato tutto.  Per un attimo sono tornata al primo gennaio, alla gelida mattina del primo giorno dell’anno in cui tra neve e rovi trovai  la lanterna magica. La tua lanterna.  Avevo la febbre anche a capodanno ma mi ero promessa che il primo gennaio sarei uscita a raccogliere il Calycanthus e così dovevo fare, non potevo raccontarmi già delle cazzate all’1/01.  Tu, il 31 a mezzanotte, mi mandasti la foto della tua lanterna e scherzando dicesti che sarebbe arrivata da me; Marche-Romagna, Covid-free, no coprifuoco, no zona rossa, il cielo è blu e sempre sarà. Così in pigiama e vestaglia, mi avvolsi nella coperta e andai a raccogliere i miei fiori. Iniziava a nevicare e c’era un vento gelido che ti tagliava la pelle, dopo circa 10 minuti di cammina

1 luglio

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  Luglio, col bene che ti voglio Vedrai non finirà Luglio m'ha fatto una promessa L'amore porterà Anche tu, in riva al mare Tempo fa, amore, amore Mi dicevi "luglio ci porterà fortuna" Poi non ti ho visto più Vieni, da me c'è tanto sole Ma ho tanto freddo al cuore Se tu non sei con me.... Nel dubbio spediscile un fiore, una cartolina, una conchiglia, un pezzo di carta, un vasetto di sabbia, una foto, un legno di mare, un qualcosa che lei possa toccare e annusare, una qualsiasi cosa che lei possa usare per costruire. Lei è una che costruisce, che smantella, che demolisce e ricostruisce, dalle dei gesti che lei possa utilizzare per fare il ponte. Falle recapitare con ricevuta di ritorno dei pezzi di cuore. Mandagliene finché a te non resti più niente. Usa il ponte per andare a riscattare tutto. Lei ne avrà avuto cura per te.